venerdì 6 marzo 2009

MILAN STORY- 1924/1925: BANAS E OSTROMANN

Nonostante l'arrivo di due campioni come il regista magiaro e il bomber austriaco, il Milan disputa un altro torneo modesto. Mister Vittorio Pozzo lancia Schienoni, ma Santagostino delude. 18 centri per Ostromann.
La società regala ai tifosi due campioni di livello superiore rispetto alla rosa rossonera, cercando di scuotere l'ambiente e puntare più in alto. Jozsef Banas è un ordinato playmaker ungherese che ha giocato anche nel Ferencvaros: ha 30 anni, è a fine carriera, certo; però ha un'esperienza internazionale infinita e tante medaglie al petto, il che porta gloria e prestigio nella squadra del presidente Pirelli. L'altro asso è il bomber Rodolfo "Rudi" Ostromann, da Pola (Austria, oggi Croazia). Un cannoniere potente e tecnico di grandissimo livello, che ha solo 21 anni e promette una carriera incredibile. I due si aggiungono alla stella Santagostino e a capitan Bronzini, mentre in panchina viene scelto Vittorio Pozzo, futuro bicampione del mondo con la Nazionale. Ciononostante è un altro anno grigio, chiuso all'ottavo posto dopo 13 sconfitte. Il tecnico punta su Giovanni Decarli in porta e lancia il giovane Alessandro Schienoni in difesa con Bronzini: un'illuminazione che segnerà la storia rossonera, visto che Schienoni si rivelerà presto difensore solido e arcigno, forte di un amore spassionato per la maglia e che sarà affidabile titolare per sette stagioni (su 9), disputando 211 partite rossonere. Le chiavi della regia sono affidate con speranza nel tocco pulito e nel lancio illuminante di Banas, un fuoriclasse col dovere di fare la differenza. Con lui nel mezzo ci sono Ballarin e De Franceschi, rientrante dall'infortunio. L'attacco catalizza le attenzioni del pubblico, grazie alla presenza di due assi come Santagostino e Ostromann. Purtroppo Pin non manterrà le sue vere medie realizzative, tra infortuni e cali fisici; Ostromann invece segnerà reti a ripetizione. Reparto completato dal sempre ottimo Savelli, da Poggia e dal buon Cevenini V. Papa termina tra le riserve, mentre il terzino Soldati viene inizialmente provato in attacco (e segnerà al debutto) ma sarà presto limitato anche lui da problemi fisici, giocando alla fine solo 4 volte.

NEL SEGNO DI RUDI. Parte benissimo il Milan, con un 2-0 all'Andrea Doria: apre Soldati, appunto riciclato in attacco, e chiude Ostromann, presentandosi a modo suo ai tifosi. Rudi segna anche alla seconda giornata: il Milan perde con la Sampierdarenese, ma la doppietta dell'attaccante esalta i tifosi, che nel match col Derthona vanno sulle montagne russe: apre ancora Soldati, pareggia tale Crotti; Savelli scatta a modo suo e segna il 2-1, ma ancora Crotti pareggia. Il Milan riesce a vincere con la determinazione di Papa, riserva orgogliosa che all'82 trova il 3-2. Anche il match con la Juve è denso di anneddoti. Il Milan perde 5-3 dopo essere passato in vantaggio con Ostromann, e dopo aver subito la doppietta del super bomber bianconero Pietro Pastore: un granatiere con la passione per il glamour che in futuro farà sognare anche i tifosi rossoneri. Sconfitto ancora, a Mantova, il Milan esorcizza l'incubo Bologna con una grande doppietta di Ostromann (termina 3-1, in gol anche Savelli), poi perde 3 gare su 4 e batte solo il Livorno (4-2), ancora con una pirotecnica tripletta di Ostromann, davvero esplosivo. Pozzo resta attaccato alla panchina, ma paga dazio ai troppi infortuni e al rendimento poco brillante di Santagostino, ancora a quota zero gol. Ostromann è invece la sorpresa, un bomber ancora più forte di quello che sembrava. Potente, rapido, decisivo, tecnico, capace di inventarsi prodezze disparate. Il Milan si aggrappa a lui, e Rudi ripaga impallinando portieri in allegria; tuttavia un fuoriclasse o due non possono da soli cambiare i destini di una squadra. Un altro filotto di 4 partite viene rovinato da 3 ko, con la sola SPAL che crolla davanti ai rossoneri: bum bum Ostromann e guizzo di Cevenini V. Una doppietta di quest'ultimo vale il successo sulla Sampierdarenese, a conferma dello stato di forma crescente dell'attaccante; il Milan sembra rimettersi in piedi e fa punti per 3 gare di fila. La prima è la vittoria sul Derthona: Ostromann apre con una delle sue prodezze, Poggia raddoppia e nel finale, finalmente, si sblocca pure l'atteso Santagostino. I rossoneri impattano senza reti con la Juve, poi battono il Mantova per 2-1 dopo aver rischiato il pari: è il ritrovato Santagostino a firmare la rete decisiva. Banas è un metronomo puntuale nel dirigere le operazioni, mentre dietro il rendimento di Schienoni dà una mano decisa alla difesa. Tuttavia i rossoneri perdono altre 5 volte nelle ultime 7 uscite, battendo solo Alessandria e Novara, grazie ancora ad Ostromann e, col Novara, alla prima rete rossonera del regista Banas.

SORPRESA SCHIENONI. Troppi gol presi, in 17 partite, dall'esordiente Decarli: è forse qui il problema difensivo del Milan, che certo non può lamentarsi del rendimento del baby Schienoni. L'arcigno terzinaccio lanciato da Pozzo gioca 20 partite e si disimpegna tutto sommato bene, grazie alla grande determinazione. Aggressivo ma corretto, lottatore infaticabile, Schienoni si merita una maglia da titolare che non mollerà più per diverso tempo. Gioca addirittura meglio del capitano Bronzini (24 gare, settima stagione), uno che di Milan e di difese ne sa qualcosa. Banas, con 20 presenze e un gol, pilota il gioco della squadra dalla cabina di comando a centrocampo, appoggiato da Ballarin (24/1), De Franceschini (24) e Poggia (21/1). Ostromann fa fuoco e fiamme davanti: 21 partite, 18 reti! Santagostino delude, con soli 4 centri in 21 uscite. Meglio va il sempre buono Savelli, e non solo per i 7 gol in 18 gare; e si ritaglia momenti importanti pure Cevenini V, autore di 5 reti pesanti -lui che non è un bomber- in 20 gare. Papa e Soldati giocano 4 volte, entrambi segnando 2 gol. Completano la rosa Baj, Bolzoni, Cidri, Da Sacco, Farina, Midali e Radice.

OBBIETTIVO SU... JOZSEF BANAS. Eccelso regista ungherese, Banas portò al Milan prestigio, esperienza e gran visione di gioco. Si impose subito come faro della squadra, ma un grave infortunio lo tolse di mezzo dopo due sole stagioni. Darà una grossa mano anche come tecnico e restauratore atletico.

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